Messaggio da leggereda Patrizio Bosello » 12/01/2012, 3:42
I contratti perfezionati fuori sede hanno semplicemente la possibilità di recesso entro 7 giorni.
Dopodichè hanno valore a tutti gli effetti.
Di solito la questione si applica ai contratti di tipo finanziario o di compravendita.
Sinceramente questa è la prima che sento per una prestazione e fornitura di servizio, e non so nemmeno se sia applicabile.
In ogni caso il contratto non è certo la firma di un foglio di lavoro.
A quel punto il contratto è già stato fatto e accettato in precedenza, e il foglio di lavoro non c'entra nulla.
E' solo una conferma e una presa d'atto che la fornitura del servizio è stata perfezionata.
L'impressione è che il tizio non abbia nessuna intenzione di pagarti e si sia inventato la prima scemata che ha sentito in televisione o al bar.
O è un professionista del bidone e te la sta tirando. In ogni caso con uno che ti tira fuori un argomento così mi sa che quei soldi non li vedi più.
Per essere tranquilli bisogna presentare un preventivo, farlo firmare per accettazione (clausole e clausolette incluse) e, se la cosa puzza, attendere i 7 giorni prima di muoversi.
Se chiamano per assistenza, farsi firmare prima di andare una richiesta di intervento con accettazione del costo orario, percorrenza, spese vive o quello che normalmente si mette in conto.
O vi fate firmare le vostre condizioni e costi di intervento su chiamata direttamente alla chiusura di un impianto, così è chiaro e accettato fin da subito.
In ogni caso se non vogliono pagarvi non vi pagano.
La procedura legale per il recupero è onerosa e lunga, e vale la pena per importi di un certo tipo (in ogni caso passano mesi, se non anni)
Oè, siamo in Italia, mica in Germania eh ? I tempi sono tempi...
Per assurdo con le aziende funziona meglio: un bel decreto ingiuntivo di solito spinge una azienda che non è sull'orlo del fallimento a pagare, perchè l'ingiunzione esecutiva ha influenza pesante sulla reputazione aziendale ai fini della concessione del credito bancario. Costi ? Se l'avvocato è onesto tra i 500 e i 1000 euro per arrivare al decreto. Se poi la cosa va avanti ci sono i costi di ufficiale giudiziario per il pignoramento ecc. Ovvio che queste spese si mettono nel conto del debitore, ed aumentano la cifra. Se si recupera di solito si recuperano anche le spese vive (solitamente non quelle del vostro legale). Tempi? Se le carte sono a posto ed il credito è certo dipende dalla sveltezza del tribunale competente ( e dalla svegliezza dell'avvocato). Varia molto da città a città: io ho ottenuto decreti ingiuntivi in 60 giorni in alcuni casi (velocissimo) e in un anno circa in altri. Poi ci sono i 60 giorni per la controparte per opporsi e poi si prosegue.
Con i privati , se hanno il pelo sullo stomaco difficilmente muovete qualcosa.
Tanica di benzina ? Mazza da baseball ? Anatemi e scongiuri ? Riti vudù ? Ogni esperienza e suggerimento sono ben graditi...
Il sistema comunque, questo si sa, non vi difende, quindi cautela e pagamenti corti e in parte anticipati. Facile a dirsi? Lo so bene, ma l'alternativa è il rischio di qualche bidone. Calcolatevi una percentuale a copertura rischio nel vostro bilancio preventivo e pregate di starci dentro.
Occuparsi di sicurezza è una professione seria, anche se in Italia si fa di tutto per negarlo quotidianamente.